Apposito Spiegone n. 9

Titolo:

Sull’effetto delle mutande strette sull’umore della Persona Comune,  e di come evitarlo in modo semplice, efficace e duraturo

Ovvero:

La biancheria intima occludente è da considerarsi una sostanza psicodislettica? E in tal caso, qual’è la modica quantità per uso personale?

Segue Apposito Spiegone:

Uno dei problemi che sicuramente attanagliano l’umanità intera in generale e chiunque porti un paio di mutande in particolare è la cosiddetta Sindrome Da Mutanda Stretta, morbo mortifero e infezione intima pandemica che costringe il malato a una vita irritabile, ansiosa, irrequieta, allucinata, litigiosa, futile e, alla fin dei conti, inutile.

Le Mutande Strette furono ideate dall’Inquisizione Spagnola (sempre lei!) all’epoca di quando c’era l’Inquisizione Spagnola, e furono uno strumento di tortura prolungata fra i più raffinati: alle femminucce si aveva cura di far indossare motande dal taglio particolare che segassero i glutei e incidessero profondamente il girovita, mentre nei maschietti particolare attenzione veniva riservata alla costrizioni delle parti sporgenti il corpo umano, in modo comunque in entrambi i casi di provocare Dolore&Fastidio ineludibili.

Tali modelli di Motande Strette sono arrivati fino a noi, e oggi giorno Voi, che sicuramente NON soffrite di tutta questa serie di turbe psicosomatiche che gravano sul Sistema Nervoso Centrale, ebbene Voi potrete riconoscere Quelli Che Stamattina Hanno Messo Su Le Motande Strette dalla loro:

– irritabilità
– tendenza al turpiloquio
– colorito vagamente cianotico (soprattutto nei maschietti, ove la costrizione tramite compressione provoca una deformazione anelastica delle parti molli che tendono a risalire all’interno)
– insulti a pubblico ufficiale
– tendenza a dimenarsi sulla sedia
– occasionalmente, lacrime agli occhi

Come evitare il contagio di tale morbo? Forse è già troppo tardi? Forse che ormai la pandemia ha raggiunto anche noi? Forse che ormai noi tutti siamo portatori sani di Motande Strette, e non lo sappiamo? Abbiamo mai provato a vedere/misurare/confrontare le nostre necessità locali in fatto di biancheria? Cosa fa l’OMS? Cosa fanno gli Amministratori Locali? Ascoltano le istanze della ggente? Qualcuno ha già chiamato Striscia la Notizia?

Per dire: l’efficiente Regione Piemonte ha decretato lo stato di calamità naturale, e ha già chiesto i primi finanziamenti al Governo.

Apposito Spiegone n. 8

Titolo:

Nuovi orizzonti della Psicologia Comportamentale specializzata in Idiozia Comune Contagiosa Ma Spontanea e Condivisibile

Ovvero:

Non compro un cane cosi’ poi non mi dispiacera’ vederlo morire

Segue Apposito Spiegone:

Gli scienziatoni dell’Università la Sapienza di Roma ne hanno inventata un’altra: oltre a prestare la propria faccia alla pubblicità nel decantare gli effetti taumaturgici dei Deodoranti Ascellari a base di napalm e nutella, per arrotondare le già laute prebende adesso si applicano a fare Ricerche Inutili su Argomenti Idioti (chepperò, ad onor del vero, è un settore in continua espansione e dove le possibilità di carriera e guadagno non mancano).

Per esempio, accurati studi condotti dal dipartimento di Psicologia Adleriana con Ripieno di Carciofini Flambè hanno dimostrato che effettivamente i cani domestici hanno una inspiegabile certa tendenza a morire prima dei rispettivi padroni, il che ovviamente lascia il proprietario interdetto e addolorato al  momento della dipartita della povera bestia, da cui il detto di Saggezza Popolare (peraltro condivisibile):

NON COMPRO UN CANE COSI’ POI NON MI DISPIACERÀ VEDERLO MORIRE

Gli scienziatoni sempre della Sapienza hanno poi pensato a una efficace contromisura e soluzione quasi definitiva al problema, che poi in effetti le soluzioni potrebbero essere non una ma addirittura due (in offerta come il fustino del detersivo):

– il padrone, quando muore il cane, gira la testa dall’altra parte, così non lo vede morire

– oppure lo fa morire al buio, che anche in questo caso non si vede e vualà il problema è risolto

Se poi il padrone del cane è cieco, meglio! Il problema non si pone addirittura: non lo vede né vivere né morire il che, in fin dei conti, è anche una situazione di lusso.

Tutto questo per  concludere: e poi dicono che non bisogna tagliare i fondi alla ricerca. Ma altro che tagliarli, eliminarli tutti! Basta con ’sta ricerca! A lavorare, tutti! Siamo un popolo di “santi, poeti, navigatori e operatori di coll senter”, mica c’è scritto “ricercatori”. C’è scritto “ricercatori”? No! E allora ricercatori: kaputt!

(Mi sa che cià ragione la Gelmini: mi piange il cuore e mi duole il fegato a dirlo, ma mi sa che è così)