C’era una volta, in un magnifico e alto castello, una principessa bellissima che viveva reclusa in un’alta torre; un enorme drago la teneva prigioniera, e la principessa aspettava un Principe Azzurro che la venisse a liberare.
Lì vicino c’era un piccolo paese, dove viveva un principe azzurro; essendo bamboccione, viveva a 40 anni con i genitori; sentita la storia della povera principessa prigioniera, al principe azzurro prese l’uzzolo di andare a liberarla, e poi uccidere il drago, e poi sposarla, e poi andare a vivere in un castello, e poi vivere felici e contenti per il resto dei loro giorni, e cose così.
Ma i genitori del principe azzurro, appena ebbero sentore di quello che passava per la testa a quell’imbecille del loro figlio, cominciarono a dirgli di lasciar perdere, che lui i draghi non sapeva neanche com’erano fatti, che doveva fare attenzione ai colpi di caldo (e, si sa, che i draghi di caldo ne fanno eccome!), che alla sua età loro si erano già trovati un lavoro serio, altro che andare in cerca di draghi, e che per esempio perchè il principe non si sposava con la figlia del banchiere del paese, che poi così ci scappava pure che il suocero lo sistemava in banca a fare un lavoro sicuro, ben retribuito e dal futuro certo? E poi, le prospettive di carriera non erano niente male. Certo, la figlia del banchiere era un po’ bruttina, ma era lì, a portata di mano, non c’era mica bisogno di salire sul cavallo, che poi, al giorno d’oggi, lo sai quanto costa mantenere un cavallo? Con quello che costa la biada! E poi, benedetto figlio mio, e l’armatura? Ma hai idea di quel che costa un’armatura? Qui campiamo solo con la pensione del tuo babbo, la mia pensione d’invalidità, gli affitti degli alloggi, dei campi, il ricavato della stalla, delle uova, le decime dei fittavoli, tuo padre fa anche un po’ l’usuraio per arrotondare, sì è vero qualche cosa da parte ce l’abbiamo, poveri non siamo, ma al giorno d’oggi non si può mai sapere, con quello che si sente in giro!, le disgrazie fanno in fretta ad arrivare, e allora i soldi non bastano mai!, e tu, figlio ingrato, vuoi andare a metterti nei guai con i draghi, le principesse, etc etc etc, e così sperperare il poco di sostanze che io e tuo padre abbiamo messo insieme con tanti sacrifici! Per non parlare della spada: sì, è vero, la spada del nonno ce l’avresti anche, ma bisogna farla affilare, e poi revisionare, omologare, certificare e disinfettare con i raggi gamma, e sai che il fabbro sotto casa non è molto conveniente, bisogna portarla in città, dove magari riusciamo pure a fare tutto in nero senza fattura, ma comunque anche lì son soldi! Ma tu credi che i quattrini noi li abbiamo trovati sugli alberi! Figlio mio, hai quarant’anni, devi pensare al tuo futuro, devi farti una famiglia, altro che frottole, e pensa un po’ a mettere dei soldi da parte, che non si sa mai come vanno le cose, un domani!
Il principe azzurro ci pensò, e pensa che ti ripensa, e ripensa, e rimugina che ti rimugina, e alla fine decise di, massì, tuttosommato sposarsi con la bruttina figlia del banchiere, ha ragione la mamma, e pazienza per la principessa, che se la mangiasse pure il drago.
E così il principe azzurro divenne Capo Cassiere alla banca del paese: sfilava in centro paese con un bel cavallo lucido e turbocompresso con ESP, la sua banchierina gli diede tanti bei figlioletti (tutti futuri Cassierini), che i nonni si spupazzavano sulle vegliarde ginocchia; ogni tanto perfino andavano in gita a Gardaland, vivendo tutti felici e contenti.
(Vabè, tutti felici tranne la principessa, ovviamente. E’ ancora lì che strilla “Aiuto, aiuto, aiuto!” Che secondo me, basta che chiama Striscia la Notizia, che il problema è risolto. Quanto la fa lunga.)