C’era una volta…
– Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori.
No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno.
Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d’inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze.
E difatti c’era questo vecchio falegname, maestro Giliegia, che trovò questo pezzo di legno, e siccome aveva tanto freddo lo prese e lo gettò nel caminetto, e quel pezzo di legno prese fuoco, e una vocina prese a urlare “aiuto aiuto scotta scotta ahia brucio aiutoooo!”, ma maestro Ciliegia era quasi sordo, non aveva l’apparecchio acustico perchè da libero professionista non aveva mutua, e lui era povero e viveva solo con i pochi proventi di un lavoro autonomo dissanguato da tasse, contributi, balzelli e Studi di Settore, e poi IVA IRAP (che alla fine non gliela avevano tolta nonostante le mille promesse), e poi i contributi, l’INAIL, la TELECOM, la TARSU, sti quattro ladri che ci governano, e tutta un’altra serie di decime e imposte e addizionali comunali regionali che, a detta delle associazioni di categoria, dissanguano l’artigiano e la piccola impresa, vera Spina Dorsale dell’Economia Nazionale e Motore Produttivo del Paese etc etc etc sostazialmente in conseguenza di tutto ciò insomma quindi: maestro Ciliegia non aveva l’apparecchio acustico, non sentì il piccolo pezzo di legno lamentarsi mentre bruciava, e quando il pezzo di legno parlante si consumò del tutto nella bottega di maestro Ciliegia calò nuovamente il silenzio.
(Il Gatto e la Volpe sono ancora lì che aspettano seduti all’Osteria del Gambero Rosso, tamburellando nervosamente sul tavolaccio, chiedendosi: “Ma che fine ha fatto quello stupido burattino? A quest’ora doveva essere già arrivato da un pezzo! Noi qui abbiamo fame!”)