Uscì lentamente da quella casa piena di ricordi e dolori, molto lentamente chiuse la porta dietro di sé. Una zaffata che sapeva di calda notte d’estate lo colpì in viso, facendogli dimenticare per un attimo il motivo che l’aveva portato lì. Lentamente attraversò la strada, pensieroso e mesto, e molto lentamente fu investito da una bicicletta guidata da una vecchia signora che, molto lentamente, guidava con le borse della spesa al manubrio, zigzagando.
Ad essere fatale, dicono, fu la scatola di pelati, che lo colpì lentamente ma fermamente in pieno foro occipitale.