Il signor T. era un omone grande e grosso, la cui passione principale era quella di risintonizzare i canali del digitale terrestre. Egli aveva infatti il patema d’animo e l’angoscia intima di non essere aggiornatissimo con la situazione dei vari canali e bouquet, e cosa ancor più grave temeva fortemente la possibilità di dimenticarsi di qualche nuovo canale che fosse disponibile.
Per dedicarsi all’attività di risintonizzazione trascurava molte altre cose, fra cui il lavoro, gli affetti, la moglie, i figli, la madre vecchia e malata, il pagamento del bollo dell’auto entro i limiti di legge, la ritinteggiatura della casa, la prenotazione delle vacanze, la perforazione gastro-duodenale, la pulizia personale; non riusciva a dormire adeguatamente, non seguiva una dieta sana e regolare, non faceva attività fisica, si faceva la barba sempre più di rado, il cane non lo portava più fuori, insomma viveva una vita inutile e infeconda, di abbrutimento progressivo e inevitabile e dal probabile epilogo tragico.
Ma per fortuna arrivò l’assistente sociale, gli fu tolta la patria potestà, gli fu portato via il cane, la moglie ottenne il divorzio, i figli l’abbandonarono, fu internato per un certo periodo, lavato rasato nutrito picchiato sedato sodomizzato, e infine rimandato a casa, senza aver trovato alcun giovamento da tutto ciò.
Adesso vive solo, passa i giorni a risintonizzare i canali del digitale terreste. Non soffre, anzi quando appare un nuovo canale di televendite è felice, ed emette dei gridolini. Quelli dell’Istituto Religioso gli portano da mangiare, e non disperano un giorno di convincerlo a trasferirsi da loro, anche perché quelle povere suore avrebbero proprio bisogno di uno così: loro non sono capaci, a risintonizzare il decoder.