Menare il Torrone n.3

TpG lava tutto meglio di tutto: anche la roba  fine!

Istruzioni per  ciurlare nel manico

Prima di tutto è necessario procurarsi un manico da ciurlata. Bisogna dunque rivolgersi al vostro ferramenta di fiducia, che probabilmente avrà già chiuso i battenti a causa del Brico Center che hanno aperto il mese scorso, all’uscita della tangenziale. Dunque è necessario attuare il piano B, e dirigersi verso il Brico Center.

Sarà difficile che i ragazzotti neoassunti del Brico sappiano indirizzarvi correttamente verso il manico da ciurlata che fa al caso vostro, quindi sarà meglio che velo cerchiate da solo. Prima di acquistarlo, provate una bella ciurlata, magari senza farvi vedere: ciurlare nel manico è un’attività lubrica e goduriosa che può essere scambiata per qualcosa di più riprovevole e meno fantasmagorico. Il manico è adatto se la ciurlata risulta soffice, inutile, di color violetto e lunga almeno 5 metri.

Una volta giunti a casa dovrete superare le resistenze e le curiosità dei famigli minorenni di sesso femminile (“cos’è questo?” “è un manico da ciurlare” “e a che cosa serve?”  “a ciurlare nel manico” “e cosa vuol dire?” “signorina, non è ora già di andare a letto?”) per non parlare della consorte (“ma che fai, sprechi anche i soldi così? Certo che ogni cagata che trovi su internet, tu subito la compri eh! Te la devo togliere, sta carta di credito!”)

A quel punto, visto il clima familiare ostile e controproducente, dovrete ciurlare nel manico solo di notte, lontano da sguardi indiscreti, possibilmente giù in garage o in scantinato. La ciurlata, se fatta in silenzio dà più soddisfazione, il manico dura di più, e la perdita di tempo è più efficace.

Ciurlate sempre da destra verso sinistra, con movimenti suadenti e totalmente idioti, fate salire le good vibrations. Ciurlare nel manico è un’esperienza mistica, totalmente coinvolgente, assolutamente noiosa, che va contro ogni buon senso. Il suo scopo è quello di non contribuire alla crescita del PIL, perdere tempo e sprecare energie, quasi come se fosse decrescita felice, alla faccia di tutti quelli che… “Ma, papà, cosa stai facendo con quel manico?” “EHI! E tu perché non sei a dormire? Fila subito a letto!” “Mamma, mamma, vieni a vedere cosa sta facendo papà!”

Menare il Torrone n.2

L'alcolismo femminile continua ad esigere il suo tributo in termini di vite umane.Istruzioni per menare il torrone:

Comprate un torrone, va benissimo anche quello dai banchetti ambulanti, oppure in mancanza di essi bisognerà rivolgersi alla GDO (Grande Distribuzione Organizzata), la nuova plutocrazia che domina il nostro tempo e la nostra civiltà.

Il torrone deve essere scelto di carattere docile e mansueto, nonché dotato di una certa robustezza fisica, in grado di sopportare le busse e percosse che gli darete vita natural durante. Nello sceglierlo, dunque, è necessario valutare dimensioni, peso, rapporto fra le proporzioni, tipo ad esempio che un torrone lungo e sottile sopporterà meno botte di un torrone tozzo e brevilineo. Anche la consistenza è importante: il torrone duro sicuramente resiste meglio a colpi prolungati e poco intensi, invece il torrone tenero è in grado di sopportare meglio urti violenti di breve intensità.

Una volta portato a casa, il torrone ha bisogno di due-tre giorni per ambientarsi. Di solito il torrone non sporca e non mangia, e può perfino stare senza problemi al buio. Dopo questo periodo di acclimatamento, potete cominciare a menare il torrone a vostro piacimento: si inizia con una scarica di schiaffi, alcuni pugni di pre-riscaldamento, eppoi giù botte, a iosa. Il torrone non soffre e non si lamenta, e potete stemperare il silenzio che regna sovrano con insulti e incitamenti alla reazione da parte del torrone, che purtroppo, essendo inanimato e privo di volontà, di solito non reagisce.

Menate il torrone almeno una volta al giorno, magari tornati da lavoro, come pratica antistress, oppure alla mattina, per iniziare con il piede giusto la giornata. L’atto di menare il torrone deve essere eseguito in piedi, con il viso rivolto a nord, mentre nessuno vi guarda.

Fate attenzione ai vicini, che potrebbero insospettirsi e chiamare l’Ente Nazionale Protezione Torroni, incaricato appunto di intervenire in caso di percosse e minacce a torrone, e di denunciare alle autorità competenti chi si applica a questa attività assolutamente innocua. Vaglielo a spiegare che il torrone non soffre: niente, non ci sentono, dicono che anche il torrone ha un’anima e una sensibilità, che menare il torrone è un’attività  barbara come la corrida, etc etc etc.

Certa gente non ha proprio niente di meglio da fare: perché non vanno a scovare chi ciurla nel manico, piuttosto? O chi pettina le bambole con troppa foga? Lasciateci menare il torrone in pace!