“La dittatura della peristalsi
ovvero
Le vicende sublimi e inutili di un uomo alle prese con un intestino molto irritabile e suscettibile, e gli ingegnosi rimedi ch’egli vi pone allo scopo di intraprendere una normale vita sociale.
Pieno zeppo di disegni esplicativi e tabelle riassuntive”.
Finalmente in libreria la prima fatica letteraria di un Illustre Sconosciuto, che trova anche lui la via verso il Grande Pubblico grazie al Self Publishing On Line.
Senza alcuna censura, senza alcun taglio, senza alcun contenuto. Per 198 pagine l’Autore ci snocciola Tutto Quello Che Avreste Voluto Sapere Sulla Peristalsi E Che Non Avete Mai Osato Chiedere.
Per tre quarti del libro l’Autore si lancia in panegirici inutili, dialoghi futili e filippiche flebili, tutto allo scopo di scandalizzare il lettore e disgustarlo a più non posso. L’ultimo quarto del libro è fatto di pagine bianche, con tre puntini in basso.
Insomma, per quel che riguarda il disgusto, quello non manca. Neppure l’intento pedagogico viene trascurato: si imparano molti dettagli anatomici delle regioni intestinali umane, anche grazie a un intero trattato di fisiologia digestiva, che l’Autore, novello DFW, inserisce completamente in nota alla fine del libro.
Ma quello che manca è il pathos, e diremmo anche l’eros (e il suo compagno tanathos). C’è qualche traccia di banderilleros e il vaqueros, ma non bastano.
Aspettiamo con malcelata trepidazione e notevole fastidio preventivo la prossima fatica letteraria del Nostro, che già minaccia di intitolarsi “Pinus Mugo (ovvero, di come la Tutela del Patrimonio Boschivo ha mandato a monte la mia storia d’amore con Manuela)”.