Il Mio Papà n.2

Secondo me, le scie chimiche sono gli angeli che hanno scorreggiato.Il mio papà fa un mestiere bellissimo, che da grande voglio fare anch’io: abbandona le lastre di eternit lungo le strade di campagna.

La fabbrica per cui lavora le va a togliere, e lui col suo camion di notte o comunque quando c’è scuro le porta via e le butta dove nessuno vede.

Una volta è uscito un articolo sul giornale con il titolo grosso, che era stato ritrovato un mucchio enorme di lastre, c’era anche la foto, ma tanti quintali. E allora mio papà quell’articolo l’ha ritagliato, ci ha scritto sopra col pennarello “L’HO FATTO IO!”, e l’ha appeso al lavoro, e da allora poi tutti i colleghi gli fanno i complimenti.

Il padrone della fabbrica gli ha pure dato duecento euro di premio extra, e allora quella sera siamo andati con tutta la famiglia in pizzeria a festeggiare, papà, mamma e mia sorella, e abbiamo fatto un brindisi all’eternit: io ho fatto cin cin con la mia cocacola, mia sorella con il ciuccio (ha un anno di età).

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