CSI: Fiaba n.4

Fate come me: mettetevi un colapasta in testa.Lampeggianti della polizia nella notte. La scena del crimine è già delimitata con i nastri gialli. Grissom arriva con un cono gelato in mano, anche se siamo in inverno, nevica, e a Las Vegas tira un vento gelido che te lo raccomando. Il capitano Brass mantiene la situazione sotto controllo.

“Allora, Jim, cos’abbiamo qui? Questo silenzio non mi piace”.

“La vittima è una ragazza bianca, età apparente quattordici anni, capelli lunghi. Probabilmente viveva per strada, e raccattava qualche soldo vendendo fiammiferi”.

(L’inquadratura mostra una ragazza macilenta riversa per strada, con i topi che gli scorrazzano intorno).

“Le cause della morte?”

“Probabile assideramento. Non credevo che fosse possibile qui a Vegas, in mezzo al deserto. Eppure questa poveretta è morta di freddo”.

“Doveva conoscere il suo assassino, non ci sono segni di resistenza, né violenza”.

“E’ morta di freddo…”

“Ah, giusto. Cosa ci fa una ragazza come te, in un posto come questo? Cosa ti ha ucciso, piccola?”

“Gil, è morta di freddo”.

“Certo, certo, almeno apparentemente. Scommetto cinque dollari che conosceva il suo assassino”.

“Andati. comunque, è morta di freddo.”

“E questi fiammiferi cosa sono?”

“Probabilmente la poveretta ha cercato di riscaldarsi accendendo i fiammiferi uno per  uno, ma non gli è servito a molto”.

“Già, non gli è servito a molto…. e pensare che bastava avere un campingaz. Adesso ne fanno anche di belli, antivento e tutto.”

“Ehi, Grissom, venga a vedere cos’abbiamo trovato qui”, fa un’agente.

“Il suo cellulare: l’ultima chiamata l’ha ricevuta da sua nonna”.

“Abbiamo già controllato: peccato che sua nonna è morta da tre anni: a meno che non abbia chiamato dal paradiso, tanto lì c’è sempre campo”, commenta ironicamente Brass.

“La nonna l’ha chiamata dal paradiso, e gli ha detto di raggiungerla lassù a caldo, fra le nuvolette…”

“In effetti, abbiamo localizzato con triangolazioni geometriche relativistiche da dove è partita la chiamata: un punto imprecisato, a ventimila metri d’altezza.”

“…l’ho detto subito, che la vittima conosceva il suo assassino. Jim, mi devi cinque dollari”.

(TAAA – TA DAN! TAAA -TA DAN! Parte “Who Are You” degli Who)

CSI: Fiaba n.3

Specchio specchio delle mie brame, chi è la gieffina più bella del reame?Grissom arriva sulla cena del crimine che non ha ancora digerito la peperonata di ieri sera, e fa piccoli ruttini sommessi.  Il capitano Brass già lo aspetta con il suo fare sarcastico. L’inquadratura fa vedere un principesco castello, con ponte levatoio e tutto, appena fuori Las Vegas.

“Allora, Jim, cos’abbiamo?”

“La vittima è una donna bianca, età apparente vent’anni. Sui documenti c’è scritto che di mestiere fa la principessa. Presenta vaste ecchimosi su tutto il corpo, come se l’avessero bastonata senza pietà tutta la notte. Probabilmente è morta per emorraggie interne, soffocata dal suo stesso sangue”.

(Viene mostrata la vittima che urla: “No, basta, pietà, non ce la faccio, fatemi scendere!” Le urla strazianti sono sovrapposte al rumore fortissimo dei vasi capillari che si rompono, e si vedono i lividi che si gonfiano in un battibaleno).

“E adesso la vittima dov’è?”

“Non abbiamo toccato niente: è lassù, in cima a quei venti materassi”, dice Jim, indicando una pila di soffici coltri e cuscini, a cui è appoggiata una scala. Grissom comincia a salire i gradini della scala, fino ad arrivare in cima. Si vede il cadavere, gonfio, bluastro, completamente sfigurato.

“Ci sono solo ecchimosi, gonfiori, rottura dei capillari, ma non riesco a capire qual è l’oggetto contundente… non capisco”.

“Ehi, capitano, venga a vedere cos’abbiamo qui!”

Due agenti con un radar spettrografico a onde convogliate bisunte ai raggi bigamma cipollari stanno eseguendo un esame a distanza dei materassi, e sotto tutti i materssi, le coltri e i cuscini appare un puntolino scuro, una massa solida grande come un pisello.

“Cos’è?”, chiede Grissom.

“Un pisello”.

Viene estratto con lunghe pinze, viene mostrato a Grissom, e viene subito messo in una di quelle bustine richiudibili con su scritto sopra grosso in rosso “CRIME EVIDENCE”, perché anche lo spettatore capisca.

“Dunque è quello che ha causato la morte della principessa: un pisello, messo sotto venti materassi, coltri e cuscini. La donna si è rigirata tutta la notte, e delicatina com’era, si è procurata le ecchimosi, che l’hanno portata alla morte”.

“Cosa ne pensi, Gil?”, chiede Brass.

“Probabilmente, un gioco erotico finito male. Oppure, fin troppo bene: dipende dai punti di vista”, fa Grissom.

(TAAA – TA DAN! TAAA -TA DAN! Parte “Who Are You” degli Who)

CSI: Fiaba n.2

Ascoltate bene quello che sto per dirvi: TpG fa perdere solo tempo!Grissom arriva sulla scena del crimine (una casetta di marzapane, spersa nel bosco, nei dintorni di Las Vegas) con un cappellino buffo sulla testa: era alla festa di compleanno della cognata.

“Allora, Jim, cosa abbiamo qui?”

“Abbiamo una donna anziana, caucasica, età apparente circa 65 anni: l’hanno spinta viva nel forno, ed è bruciata viva – quasi tutta”.

(L’inquadratura mostra l’imboccatura del forno, entra dentro, fa vedere i resti, il teschio tutto smangiato dal fuoco, e si sofferma lungamente sui resti di carne non completamente carbonizzata).

“Non ci sono segni di lotta, ci è andata di sua spontanea volontà, lì dentro.”

“Sì, e la cosa strana è che abbiamo trovato qua sul retro una gabbia, che però non sembra abbia ospitato animali, ma piuttosto bambini: c’è un piccolo letto, ci sono dei dolciumi, macchinine, transformers.”

“Probabilmente il prigioniero era un maschio, ma aveva una complice che l’ha aiutato a fuggire, e la complice era femmina, almeno a giudicare da quelle calze di Hello Kitty lì nell’angolo.”

“Che strano, una casa di marzapane, in mezzo al bosco, a sua volta in mezzo al deserto… sembra quasi un agriturismo, vediamo cosa offriva il menù della casa”.

(La telecamera inquadra la cucina, una mensola, sulla mensola fra gli altri un libro, un ricettario: “Come far ingrassare bene e poi cucinare i bambini minchioni che si sperdono nel bosco”).

“A quanto pare, la simpatica nonnina aveva una bella attività di allevamento e macellazione di minorenni ingenui.”

“Ehi, capitano, venga a vedere un po’ cosa c’è qui.”

(La telecamera mostra sul tavolaccio il cadavere di un bambino tutto insanguinato, con gli arti inferiori tutti squartati e spellati. Il bambino tiene ancora stretto fra le mani un transfomer).

“I due piccoli prigionieri hanno gettato la strega nel forno, ma poi la bambina ha rilevato l’attività e stava cominciando con il primo stufato di bimbo”, commenta Brass.

“Eh, si sa che le bambine sono più sveglie dei bambini”, chiosa Grissom.

(TAAA – TA DAN! TAAA -TA DAN! Parte “Who Are You” degli Who)

CSI: Fiaba n.1

L'alcolismo femminile colpisce tutte le fasce sociali.

Grissom arriva sulla scena del crimine con la barba mal curata e i capelli arruffati: l’hanno tirato giù dal letto. La scena del crimine è la Casa della Nonna, appena fuori dal bosco. Il capitano Jim Brass presidia il tutto.

“Allora, Jim, cos’abbiamo qui?”

“Un lupo, maschio, bianco, circa vent’anni, corporatura robusta, con il ventre squarciato. Dalla temperatura del fegato, rapportata alla pressione atmosferica e all’intensità del campo magnetico, il tutto correlato con minchiate adiabatiche assortite, possiamo dire che la morte risale a due ore e tre minuti fa.”

(La telecamera si sofferma lungamente sui dettagli delle trippe del lupo, sui rivoli di sangue, sullo sguardo perso nel vuoto delle pupille vuote: soggettiva di ciò che vedrebbe il lupo cadavere se non fosse cadavere).

“Ma qui, cosa ci sono? Delle impronte nel sangue, la nonna e una bambina, direi.”

(La telecamera indugia sulle impronte di sangue di un paio di pantofole di nonnina e su un paio di scarpette di bambina che, partendo dalla pozza di sangue del lupo, escono dalla casa della nonna e si perdono nel bosco).

“Dunque, vediamo un po’, la nonnina e la bambina erano nella pancia del lupo, il lupo stava probabilmente cominciando già a digerirle, quando qualcuno o qualcosa l’ha disturbato… Cosa mi dici delle ferite del lupo?”

“Le ferite all’intestino, lo squarcio intendo dire, è stato causato da un coltello professionale, probabilmente un Jacnkife AL234, in dotazione al corpo dei marines. Alcune incrostazioni di glutammato di sodio mescolato in polvere da sparo e olive ci dicono che è stato un cacciatore che stava facendo il brodo.”

“Allora, un cacciatore di passaggio vede la casa della nonna, aveva bisogno del sale per fare il brodo, non ne ha, va a suonare dalla nonna, vede aprirsi dal lupo, prima di tutto gli spara, così, per non saper né leggere né scrivere, e lo fa secco…”

(Ricostruzione filmata della scena, con soggettiva della pallottola del gaudente cacciatore che si conficca nel cranio del lupo, procurando ferite lacero-contuse giudicate guaribili in 15 giorni, e dopodiché la morte del lupo, che a quel punto non guarisce più).

“…poi, vedendone la pancia gonfia, lo squarta facendo uscire le due donne: la nonna sappiamo chi è, ma la bambina? Cosa faceva nel bosco tutta da sola? Cosa è venuta a fare dalla nonna?”

“Ehi, Capitano, venga a vedere un po’ cosa ho trovato.”

(La telecamera inquadra un cadavere nel bosco, un cacciatore con gli stivali e il gilet militare, con i topi che gli stanno divorando la faccia. Dettaglio della telecamera sui topi, mentre il loro digrignare dei denti è amplificato. Si vedono le tracce nell’erba di un’auto, probabilmente un grosso fuoristrada, che è ripartito sgommando).

“Ingegnoso. Farsi mangiare dal lupo solo per attirare il cacciatore, ucciderlo e derubarlo del suo Range Rover.”

(TAAA – TA  DAN! TAAA – TA  DAN! Parte “Who Are You”, degli Who, dall’album omonimo del 1978.)