Anidride Carbonica n.5

Per risolvere definitivamente il problema della riduzione di anidride carbonica nell’atmosfera, bisognerebbe portarla tutta a casa di Giuliano Ferrara. Chessò, boh, dentro delle bombole. Poi che si arrangi lui a smaltirla. Certo che se la libera di nuovo nell’atmosfera, poi tutto l’effetto serra da qui in poi è colpa sua.

Anidride Carbonica n.4

Per risolvere il problema dell’effetto serra, di nuovo ci era venuta in aiuto l’ingegneria genetica. Ma poi, come al solito, non ha funzionato.

Uno scienziato olandese aveva inventato un gatto che si nutriva solo di anidride carbonica allo stato gassoso: a ogni respiro, invece che produrne di più lui la somatizzava entro di sé, grazie alla sua tendenza introversa a tenersi tutto dentro, ed espirava solo azoto e ossigeno (più una certa percentuale di argon, neon e altri gas inerti). Più, inspiegabilmente, essenza di arbre magique alla mela verde.

Comunque: sto scienziato aveva creato il gatto in provetta mangia-ciodue. E’ successo che appena tirato fuori dal matraccio il micio comicia a respirare, quindi a nutrirsi, quindi comincia subito a prendere peso, e dopo dieci minuti pesava già venti chili. E aveva il diabete.

Dopo un’ora, il gatto pesava tre quintali, aveva sfondato il tavolo del laboratorio, continuava a respirare e a ingrassare e non riusciva più a spostarsi. Avevano già chiamato i muratori per rinforzare la soletta che fra un po’ cedeva e il felino obeso finiva in cantina, quando per fortuna ha fatto un infarto ed è morto. Povera bestia.

Niente, sta anidride carbonica non si trova il modo di sbolognarla via.

Anidride Carbonica n.3

Un’altra ideona per ridurre l’immissione dell’anidride carbonica nell’atmosfera sarebbe quella di moltiplicare l’uso della macchina per il fumo.

La macchina per il fumo è quell’aggeggio che serve per fare il fumo nelle discoteche, sui palchi dei concerti rock, etc. Siccome usa il ghiaccio secco, che è anidride carbonica allo stato solido, l’intenzione sarebbe quella di sottrarre l’anidride carbonica dall’atmosfera, congelarla, metterla nelle macchine per il fumo, e via.

Bisognerebbe rendere obbligatorio l’uso della macchina del fumo negli uffici pubblici, nelle scuole, nelle caserme, nei negozi, etc: sai lo sballo. Fra l’altro, ne trarrebbe vantaggio anche l’industria delle luci stroboscopiche e/o colorate, che danno appunto colore al fumo.

In teoria la cazzata si vede subito: quando poi uno usa una macchina per il fumo, il ghiaccio secco sublima, diventa di nuovo CO2, e allora tanto vale. Sepperò la ditta che produce queste macchine ne facesse un tot, metti un milione di pezzi, e poi rimanessero invendute, e poi rimanessero in un qualche magazzino sperso fra Carugate e Pioltello, beh, sai le tonnellate di CO2 sottratte!

(Non so come, ma continua a sapere di cazzata).

Comunque, anche se funzionasse, tanto non se ne farebbe nulla: c’è una lobby potentissima che impedisce il vero progresso, e belle idee ecologiche come questa faranno la fine di altre belle idee boicottate dal potentato demo-pluto-giudaico-capitalista delle multinazionali (vedi per esempio l’automobile che va a acqua, oppure sfruttare il movimento delle orecchie mentre si mastica un ciuingam per generare energia elettrica).

(Come si fa? Due dinamo da bicicletta al posto degli orecchini, e una batteria da trenta kg sulla schiena).

Anidride Carbonica n.2

Un’altra soluzione per far fuori l’anidride carbonica di origine antropica era quella di darla da mangiare ai maiali.

L’idea era questa: si prendono gli scarichi delle ciminiere, li si convoglia in un catalizzatore apposito trifolato farcito alla crema con isolante in turballuminio morbido e macramè, si porta tutto a 280.000 gradi e l’anidride carbonica ne esce solidificata, in palline sferiche al gusto di pastone per maiali, pronto da buttarlo dentro al truogolo del suino semper famelicus.

All’inizio il maiale ‘sto pastone lo mangiava volentieri, e veniva fuori un prosciutto che sapeva di acqua gasata: faceva schifo, ma con una opportuna campagna di marketing promoting, branding fidelisation e customer satifaction, insomma, il fesso che lo comprava lo trovavi.

Poi si vede che il suino non è così ingenuo come sembra, e da un certo punto in poi il pastone carbonioso non l’ha più mangiato. Sembrava quasi che avesse sgamato il trucco, e dicesse: “uomo, l’anidride carbonica te la fai tu e te la mangi tu.”

Allora era venuto fuori uno scienziato che era riuscito a modificare il DNA dei maiali, creando dei suini che si nutrono solo di pastone all’anidride carbonica; è vero che poi magari il maiale transgenico blu faceva impressione a vedersi, ma tanto mica la casalinga va a vedere di che colore era il maiale da vivo. Eppoi, basta che il commesso del reparto macelleria abbia due tatuaggi sul braccio e parli come Cannavaro, che la casalinga s’ingrifa e ti compra tutto quello che vuoi.

Ma tanto poi non se n’è fatto più niente, perchè una mattina son venuti fuori quei rompimaroni degli animalisti, che hanno cominciato a dire: “eh, no, eh! il povero maiale lasciatelo stare e no OGM e no qui e no là.”

Eh, vabè, però, signori animalisti: a sto punto però l’effetto serra ce lo teniamo così com’è, e sia ben chiaro che poi sarà colpa vostra. Gli ecologisti una soluzione concreta l’avevano trovata, a voi non va mai bene niente, e vabè allora mandiamo il mondo in malora, e che muoia Sansone con tutti i filistei, e l’ultimo chiuda la porta, come diceva Patsy di Nick Carter.

Anidride Carbonica n.1

L’unico modo di ridurre le emissioni di anidride carbonica è berla.

L’idea è questa: si prende tutta l’anidride carbonica delle ciminiere e la si usa per addizionare l’acqua dei rubinetti, aggratis. Si capisce che a questo punto tutti saremmo chiamati a fare la nostra parte, usando l’acqua gasata che esce dal rubinetto per lavare la macchina, cuocere la pasta, innaffiare i fiori (anche sepperò non è proprio sicuro sicuro che l’acqua gasata faccia bene alle piante)(invece, la pizza e il pane vengono più soffici, per tutto un discorso di enzimi lieviti e robe così).

Poi, fra l’altro, sai i rutti che vengon fuori? (No, così, tanto per vedere il risvolto ludico della cosa, e per convincere i bambini a berla).

Però poi è successo che è arrivato il solito guastafeste precisino che ha dimostrato che in questo modo l’anidride carbonica finisce lo stesso nell’atmosfera, ma con un ritardo di 12 ore (non so come fa a dirlo).

Comunque: anche se fosse, si guadagnano 12 ore di esistenza delle generazioni future su questo pianeta. Sempre meglio che niente: almeno fai vedere che ci hai provato.

(Che poi: se ti organizzi, in 12 ore ne fai di cose! Certo che se poi tu, generazione futura, ‘ste 12 ore le passi a cazzeggiare, vabè allora a saperlo non piantavamo su tutto sto casino…)