Mezze Stagioni n. 4

La Marmellata dei Campioni, rimedio sovrano contro il prurito vaginaleL’inverno avrebbe  dovuto dolcemente morire, ma la primavera era in ritardo. Molto in ritardo questa primavera, quest’anno. Non arrivava.

A Marzo il Generale Inverno continuava a sferzare in modo uniforme lo Stivale Italico. La neve continuava a gelare sui tetti, le strade erano sempre piene di ghiaccio, i fossi erano gelati e le campagne desolate e ghiacciate, e intanto la primavera non arrivava.

Passò Aprile, arrivò Maggio e giravamo ancora con il cappotto, alla TV continuavano a fare la pubblicità dello sciroppo contro la tosse grassa (utile anche per la soluzione definitiva del prurito vaginale), ma le temperature restavano sotto lo zero e il Comune acconsentì ai termosifoni accesi fino al 2 giugno.

A giugno la gente cominciava a fare i week-end al mare, invece del telo e del costume ci andava in piumino e si accalcava nelle spiagge libere, mentre quelli dei Bagni Natascia continuavano ad affittare gli ombrelloni, che le allegre famigliole piantavano nella neve anziché sulla sabbia. “Eh, la forza dell’abitudine”.

L’estate non arrivò mai. A settembre ritornò il caro, vecchio, fedele autunno. Avercene, di autunni! Fosse sempre autunno, sai come si starebbe bene? “Guarda, mi sa che ti devo rivalutare l’Autunno”, “La Stagione Ideale” (dialogo fra due direttori di banca mentre fanno footing)

Gli scienziati non trovarono mai la spiegazione della scomparsa dell’estate, ma per fortuna i mass media sì: era colpa dell’Europa. La Merkel aveva portato l’estate su a Monaco e in cambio ci aveva mandato giù il freddo, così la smettevamo di starcene al sole grattandoci la pancia, mentre loro lavoravano anche per noi.

(Ma tanto a Monaco il mare non ce l’hanno: che se ne fanno solo del caldo?)

 

 

Mezze Stagioni n.3

Ah! Qual disgusto, l'odore di questa rosa!L’autunno assai dolcemente moriva, per cedere il passo all’inverno. Le prime brinate trasformavano i marciapiedi delle periferie in superfici lucide scivolose, ove i pensionati delle classi più disagiate scivolavano rompendosi le ossa.

Subitamente i giornali facevano titoloni con “marciapiedi killer”, e tutti si chiedevano a gran voce: ma lo Stato dov’è quando ce n’è bisogno? Perché non fanno riscaldare con il fòn i marciapiedi agli immigrati, che ce ne son così tanti che ce li ritroviamo anche dentro la minestra? Eppoi, sti ecologisti contaballe non avevano detto che c’era l’effetto serra, che faceva più caldo che non c’era più l’inverno eccetera? Adesso chiamo Striscia la Notizia.

Mezze Stagioni n.2

Rido, la gente non capisce.La primavera assai dolcemente moriva, per lasciare posto all’estate. L’esplosione di colori e profumi nelle campagne e negli ambienti boschivi e agricoli causava numerose vittime, soprattutto tra le fasce deboli delle popolazione.

Immediatamente i parenti dei defunti  si presentavano in Comune a chiedere aiuti economici e sussidi monetari, perché chi non risica non rosica, eppoi “l’Assessore  aveva promesso, il giorno del funerale, che non ci avrebbe lasciati soli.” Ottenuti i soldi tanto agognati, li perdevano subito ai video poker.

Mezze Stagioni n.1

Oddio! Un frigo! E che roba è? Chi è che me l'ha lasciato qui, in cucina?

La primavera tarda ad arrivare. L’anno scorso, di questi tempi, i panini imbottiti già sbocciavano sugli alberi, e nei parchi cittadini le aiuole erano punteggiate di tanti bomboloni alla crema, di cui bambini obesi facevano razzia. Gli occhialuti pensionati, seduti comodamente sulle panchine, sparavano ai bambini obesi con i loro fucili ad aria compressa, spesso centrandoli anche da distante.