Metà Morfosi n.4

Che mal di testa...Gregor Samsa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato in un enorme lattina vuota di birra FINKBRAU, la birra dal piacevole retrogusto amarognolo in vendita esclusivamente nei supermercati LIDL (gradazione alcolica: 4,9). Il suo corpo alluminico verdone, percorso da ricami dorati e ingentilito con uno stemma guerriero, giaceva tranquillamente disteso nel letto, emanando il caratteristico odore sgradevole di lattina di birra vuota, gettata dal muratore rumeno ai lati di una strada di campagna.

«Che cosa mi è capitato?» pensò. Non stava sognando. Percepiva distintamente il rumore della pioggia sulle tapparelle, e pensò di affrettarsi: con la pioggia, si sa che la tangenziale è sempre più intasata del solito. Cercò di scuotersi, ma si rese conto che alzarsi dal letto avrebbe comportato, quella mattina, qualche difficoltà in più del solito. Sbuffò. “Il fatto è che dovrei avere un atteggiamento più positivo nei confronti delle cose”, si disse.

 

Metà Morfosi n.3

C'era una volta la Regina dei Fornelli...Gregor Samsa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato in un enorme tagliapeli per naso e orecchie. Giaceva lungo disteso sul letto, si ritrovava attaccato alla presa di corrente per la ricarica notturna, e mancava ancora un 10% alla carica completa. Era il modello NGV-346, dotato di lama Dual Edge (doppia lama di precisione), che permetteva di tagliare con facilità i peli del naso e delle orecchie, spuntare i peli superflui delle sopracciglia, regolare la barba.

«Che cosa mi è capitato?» pensò. Non stava sognando. Si guardò intorno: la sua quieta stanza era come l’aveva lasciata ieri sera: alle pareti, i numerosi libri di geometria, trigonometria e analisi infinitesimale: era infatti professore di matematica in un istituto tecnico. Nulla sembrava essere mutato, la luce del giorno ormai entrava dalle fessure degli scuri, ed era ormai ora di alzarsi, anche se la sveglia non era ancora suonata.

Oggi c’era compito in classe con quelli della terza, e le interrogazioni di quelli di quinta. Non sarebbe stata una giornata eccessivamente pesante. Gli toccava prendere il tram che sentiva passare sotto casa: pioveva, e di farsela a piedi non era proprio il caso. Provò ad alzarsi, ma con tutto lo sforzo riuscì solo a far girare la testina principale, spargendo per la stanza residui di peli nasali. “Proprio oggi che non posso fare tardi! Che seccatura!”, si disse.

Metà Morfosi n.2

Madamine! Comprate il gelato biscotto! Oggi mi voglio rovinare! Solo per oggi!Gregor Samsa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato in un enorme sturalavandini a ventosa.  Era già da un po’ di tempo che cercava di rigirarsi nel letto, ma non riusciva a capire cosa impedisse la rotazione. Ora lo capiva: nella nuova forma, l’assenza di braccia lo aveva privato di qualsiasi punto di appoggio, e gli toccava continuare a guardare il soffitto. Con un minimo di sforzo riusciva a vedere laggiù in basso l’enorme ventosa che costituiva la sua base, in luogo delle gambe e dei piedi.

In qualche modo, non ne fu sorpreso più di tanto, perché quasi se l’aspettava. Era ormai da un mese a questa parte che aveva un’insana attrazione per le ventose sturalavandini. Ne aveva comprate tre, e aveva appeso il ritratto di una splendida ventosa sturalavandini lilla a puà gialli, che un giorno sognava di comprare. Era il ritaglio di una rivista di articoli per la casa: uno strano impulso lo aveva spinto a sentirsi attratto quasi eroticamente da quella ventosa.

Comunque, quasi subito lasciò queste oziose divagazioni: dal rumore del traffico in strada dedusse che stava piovendo, le previsioni lo avevano detto, quindi era meglio se si dava da fare, perché era tassativo essere per lui in ufficio entro le nove: quella conference call con la Cina non era rimandabile. Fece qualche tentativo per scendere dal letto, ma incontrò grosse difficoltà.

Metà Morfosi n.1

Basta girare una manopolaGregor Samsa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato in un enorme pandoro ripieno allo zabaione. Era coricato su un lato, tutto lo zucchero a velo che aveva sulla sommità era caduto sul cuscino, e non aveva più né gambe né braccia.

L’odore che si spandeva nella stanza era buono, sapeva di burro e zucchero, e Gregor tutto sommato si sentiva bene, solo un po’ la vista gli sembrava offuscata: probabilmente era solo stanchezza. Ripensò al suo proposito di prendersi qualche giorno di ferie, era proprio ora che si facesse coraggio e andasse dal Personale a far valere le sue ragioni: vent’anni di anzianità e quel prelibato ripieno allo zabaione che si ritrovava volevano pur dire qualcosa!