Idiota Felice n.2

Bucato OKAY: un trattamento scientificamente studiato che conserva alla biancheria il senso del 'nuovo.Il signor Z. ama alla follia il suo iphone. Se lo porta a letto. Se lo porta in bagno. Vorrebbe portarlo sotto la doccia. Non lo molla un minuto. Lo tiene sempre ad un massimo di venti centimetri da sé. Non si ricorda neanche di quando non aveva l’iphone. Non riesce neanche a capire come facciano gli altri a viver senza iphone. Vede tutta quella gente derelitta e senza speranza che vaga inetta, trascinando una vita breve e inutile, senza iphone. Cammina per strada, con un sorriso enorme, tiene in tasca il suo iphone e lo accarezza teneramente, pensando a tutti quegli altri che non possono fare come lui: poveretti. Gente che non è mai stata toccata dalla Grazia, che non ha mai conosciuto la Perfezione, che non ha mai visto la Luce. Ammassi di ossa e carne che si illudono di vivere, amare, creare e soffrire senza iphone: poveri esseri inferiori. Perché non si inchinano al suo passaggio, Lui che ha ricevuto un Dono dagli Déi? Lui, Eletto fra gli Eletti. E loro: senza iphone. Sguazzano nel fango di un’esistenza putrida. Un oggetto così bello, come si fa a vivere senza? Il suo splendido schermo, le sue splendide grigliette per microfono e parlante incorporato, la sua splendida mela morsicata. Un oggetto bellissimo. Lucido, nero, alieno. Chissà com’è usarlo. Il signor Z. non l’ha ancora acceso: non ha ancora capito come si fa. Aspetta che arrivi stasera suo nipote a insegnargli. Brutta cosa, diventar vecchi: si va via con la testa. E si ha sempre bisogno degli altri.

Fiaba Piccolo Borghese n.5

Lo splendore torna e ritorna passandovi uno straccio umido!“C’era una volta una piccola fiammiferaia, tutta vestita di stracci, che cercava di vendere i suoi fiammiferi ai passanti, e rincorreva i signori ricchi e tatuati, soprattutto quelli che parlavano all’iphone, e gli diceva ‘prego signore bello compra miei fiamiferi, compra miei fiamiferi, fiamiferi buoni!’, e loro gli sputavano addosso, centrandola anche da distante.”

“Così si fa! Che poi, dico, manco l’italiano imparano, vengono qui, e pretendono di farsi capire senza sapere neanche l’italiano.”

“Beh a dire il vero, ci sono anche degli italiani che l’italiano non lo sanno, eppure…”

“Sì, vabè, ma non è questo il punto, è che sti stracomunitari rom puzzano!”

“Sì hai ragione anche tu, comunque, c’era sta fiammiferaia stracomunitaria…”

“Che poi, oggi con tutti sti accendini zippo che ci sono, quella vendeva ancora i fiammiferi? Era rimasta indietro, ma tanto!”

“Eh, vabè, io adesso non so, abbi pazienza, la fiaba dice questo. Allora, la piccola fiammiferaia…”

“Eh, nonna, cheppalle! Ma non ne sai di fiabe più moderne? Vabè, ho capito, prendo sonno ascoltando Tiziano Ferro.”

Dopodiché, a suon di calci, sbatte fuori la nonna dalla cameretta.