Parole a Crudo n.10

Questo dentifricio è, fammi dire, spettacolare!FAMMI DIRE:

Ma è, fammi dire, bellissima!

Avrà almeno, fammi dire, una quarta.

Dammi un etto di, fammi dire, prosciutto.

E’ una situazione, fammi dire, un po’ complicata.

Ti verrà a costare, fammi dire, almeno 40kilo-euro.

Sei più gnocca di persona che, fammi dire, in videochat.

E’ un palazzo alto, non so, fammi dire, almeno 25 piani.

Sono, fammi dire, un po’ sconvolta da quello che mi dici.

Ieri avrò fatto almeno, fammi dire, 20000 metri a dorso.

Ieri è nata mia figlia. Peserà, fammi dire, almeno tre chili.

E’ stato un anno di, fammi dire, grandi risultati per il team.

Mah, guarda, quella, fammi dire: è meglio perderla che trovarla.

Lo so che adesso è nei casini ma, fammi dire, io gliel’avevo detto.

Questa è una procedura, fammi dire, un pochino fuori dallo standard.

Elena, mi manchi! Come “Quanto mi manchi”? Eh, mi manchi, fammi dire, un casino!

Evidentemente più il tracollo dei tessuti è, fammi dire, grave, più iniezioni di botox saranno necessarie.

La tua ricetta è, fammi dire, abbastanza originale: il pandoro ripieno di maionese non l’avevo ancora visto.

Io voglio bene alla mamma, al papà e, fammi dire, anche alla zia. Invece la nonna mi fa schifo perché puzza.

Se non la usi per almeno, fammi dire, sei mesi, è meglio se stacchi la batteria e la copri con un telo. La moto, intendo.

Io so ke ti amo, ma fammi dire, io nn t vojo amare in quel modo, nn vojo 1 ❤ spezzato, nn vojo exere la ragazza dal ❤ spezzato.

Quanto sono fastidiosi questi sfarfallamenti in una visione, fammi dire, standard? Non è che io compro un TV LCD tutti i giorni, i soldi mica li trovo sugli alberi.

C’era una volta, fammi dire tanto tempo fa… — Un re! — diranno bovinamente i miei lettori diversamente grandi. No, affatto, ragazzi, francamente devo dire che solo adesso ho realizzato che avete, come dire, sbagliato.  Molto banalmente: c’era una volta un pezzo di legno e cazzi e mazzi. Praticamente, non era un legno di lusso ma era un, lasciatemi dire, semplice “pezzo da catasta”, di quelli che, tendenzialmente d’inverno, si mettono correntemente nelle stufe, piuttosto che nei caminetti per accendere il fuoco, piuttosto che per riscaldare le stanze, e quant’altro.

Fiaba Piccolo Borghese n.2

Insaponarsi che goduria!

C’era una volta…
– Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori.
No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno.
Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d’inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze.
E difatti c’era questo vecchio falegname, maestro Giliegia, che trovò questo pezzo di legno, e siccome aveva tanto freddo lo prese e lo gettò nel caminetto, e quel pezzo di legno prese fuoco, e una vocina prese a urlare “aiuto aiuto scotta scotta ahia brucio aiutoooo!”, ma maestro Ciliegia era quasi sordo, non aveva l’apparecchio acustico perchè da libero professionista non aveva mutua, e lui era povero e viveva solo con i pochi proventi di un lavoro autonomo dissanguato da tasse, contributi, balzelli e Studi di Settore, e poi IVA IRAP (che alla fine non gliela avevano tolta nonostante le mille promesse), e poi i contributi, l’INAIL, la TELECOM, la TARSU, sti quattro ladri che ci governano, e tutta un’altra serie di decime e imposte e addizionali comunali regionali che, a detta delle associazioni di categoria, dissanguano l’artigiano e la piccola impresa, vera Spina Dorsale dell’Economia Nazionale e Motore Produttivo del Paese etc etc etc sostazialmente in conseguenza di tutto ciò insomma quindi: maestro Ciliegia non aveva l’apparecchio acustico, non sentì il piccolo pezzo di legno lamentarsi mentre bruciava, e quando il pezzo di legno parlante si consumò del tutto nella bottega di maestro Ciliegia calò nuovamente il silenzio.

(Il Gatto e la Volpe sono ancora lì che aspettano seduti all’Osteria del Gambero Rosso, tamburellando nervosamente sul tavolaccio, chiedendosi: “Ma che fine ha fatto quello stupido burattino? A quest’ora doveva essere già arrivato da un pezzo! Noi qui abbiamo fame!”)