Stupidità Naturale n.7

Q: per fare i cerchi del grano, bisogna pagare la marca da bollo? ChatGPT: La necessità di pagare la marca da bollo per creare cerchi nel grano dipende dalle leggi e dai regolamenti del paese in cui si intende realizzare tali disegni. La marca da bollo è un'imposta o un'imposta di bollo che deve essere pagata per certi tipi di attività o documenti legali, e le regole variano da paese a paese. Se creare cerchi nel grano viene considerato un'attività che richiede il pagamento di una marca da bollo secondo le leggi locali, allora sì, potrebbe essere necessario pagare l'imposta appropriata. Tuttavia, poiché le leggi e i regolamenti possono variare notevolmente, è importante consultare le autorità locali o gli enti preposti per capire se è richiesto il pagamento di una marca da bollo. Ricorda che creare cerchi nel grano può coinvolgere la proprietà privata e l'uso di terreni agricoli, quindi è sempre una buona pratica ottenere il consenso dell'agricoltore o del proprietario del terreno prima di intraprendere qualsiasi attività.Nel magico mondo di Harry Potter, mentre Harry si apprestava a lanciare l’Incanto Patronus per fermare l’invasione dei granchi blu nel Delta del Po, Hermione Granger si avvicinò a lui con una espressione di preoccupazione mista a frustrazione.

“Harry, capisco che questa sia un’emergenza, ma non possiamo ignorare il fatto che Grattastinchi è a casa da solo e ha bisogno di essere nutrito,” disse Hermione in modo deciso, lanciando sguardi impazienti a Harry.

Harry alzò un sopracciglio, guardando Hermione con un’espressione di leggero stupore. “Hermione, stiamo affrontando un problema serio qui. L’invasione dei granchi blu potrebbe causare danni irreparabili all’ecosistema del Delta del Po.”

Hermione sbuffò, incrociando le braccia. “Sì, lo capisco, ma non possiamo dimenticare che abbiamo delle responsabilità nei confronti dei nostri animali domestici. Grattastinchi conta su di noi per il cibo e l’affetto, e non dobbiamo trascurarlo.”

Harry fece un respiro profondo, cercando di mantenere la calma. “Hermione, so che Grattastinchi è importante per te, ma ora ho bisogno di concentrarmi sull’Incanto Patronus. Possiamo affrontare la situazione di Grattastinchi non appena avremo risolto questa emergenza.”

Hermione sembrò ancora più frustrata, ma alla fine cedette. “Va bene, Harry, fai quello che devi fare. Ma non dimenticare che Grattastinchi ha bisogno di noi.”

Con un cenno d’assenso, Harry si girò verso l’invasione dei granchi blu. Con la sua determinazione e il suo legame con la memoria più felice, lanciò l’Incanto Patronus. Un cervo luminoso si materializzò, illuminando l’ambiente con la sua luce magica.

L’Incanto Patronus si diffuse attraverso le acque del Delta del Po, influenzando il comportamento dei granchi blu. Lentamente, i granchi iniziarono a ritirarsi, tornando alle loro zone d’origine e ripristinando l’equilibrio dell’ecosistema.

Dopo che la situazione si fu risolta, Harry si rivolse a Hermione. “Ora possiamo occuparci di Grattastinchi, va bene?”

Hermione annuì, sembrando ancora un po’ irritata ma anche sollevata. “Sì, Harry, possiamo farlo. Ma la prossima volta, per favore, ricorda che abbiamo un animale domestico da prendere cura.”

E così, nel mondo magico di Harry Potter, l’Invasione dei Granchi Blu fu fermata dall’Incanto Patronus di Harry, mentre Hermione Granger garantiva che il benessere di Grattastinchi non venisse trascurato. Un equilibrio tra la gestione delle sfide magiche e delle responsabilità quotidiane.

(“Harry Potter ferma l’invasione dei granchi blu nel Delta del Po usando l’Incanto Patronus, e nel mentre Hermione Granger gli rompe i coglioni perché vuole andare a casa a dar da mangiare a Grattastinchi”)

(Fatto con ChatGPT allevato a terra e nutrito solo con OGM)

 

Stupidità Naturale n.6

Una volta i cerchi nel grano li facevano gli alieni, ma ormai anche queli li fanno tutti in Cina che costa meno.Nel silenzio soffuso dell’officina, quando i raggi del sole filtravano timidamente attraverso la finestra e le particelle di polvere danzavano nell’aria come frammenti di memorie dimenticate, mi trovai a contemplare il manuale di istruzioni del trapano Black&Decker GPT1000.

Le pagine erano impresse con una tipografia delicata, come se ogni parola fosse un segreto custodito da lungo tempo. La sua copertina, sgualcita dal tempo e dall’uso, era come un portale verso un mondo nascosto, un mondo fatto di viti e bulloni, di lavori domestici e progetti creativi.

Le prime righe, come le prime note di una sinfonia inizia, mi guidarono attraverso il processo di montaggio, come un viaggio iniziatico verso la conoscenza dei pezzi e delle parti che avrebbero dato vita a questa macchina. Le istruzioni erano come passi di danza, uno dopo l’altro, che avrebbero portato alla creazione di una melodia di movimenti e azioni.

Man mano che procedevo nella lettura, mi ritrovavo in un labirinto di dettagli e specifiche, come se ogni frase fosse una stanza in cui si celavano segreti e rivelazioni. I diagrammi, con le loro linee intricate e i loro simboli, erano come quadri di un museo dell’arte meccanica, dove il trapano prendeva forma come un’opera d’arte in costruzione.

Le istruzioni per l’uso erano come un invito a esplorare un territorio sconosciuto, a spingersi oltre i confini della conoscenza acquisita. Mi parlavano di velocità e angolazioni, di pressione e controllo, come se ogni gesto avesse il potere di creare qualcosa di nuovo, di lasciare un’impronta indelebile nel tessuto del tempo.

E così, mentre sfogliavo il manuale di istruzioni del trapano Black&Decker GPT1000, mi resi conto che anche nelle cose più ordinarie e pratiche, c’è una bellezza nascosta, una profondità di significato che si può scoprire solo attraverso la riflessione e l’attenzione. Le parole, le immagini e i dettagli erano come le pagine di un romanzo infinito, una narrazione sottile e intricata che si svelava solo a chi aveva la pazienza di ascoltare.

(il manuale di istruzioni del trapano Black&Decker GPT1000 raccontato da ChatGPT come se fosse “Alla ricerca del tempo perduto” di Proust)

Stupidità Naturale n.5

I cerchi nel grano sono tanti / milioni di milioni...

E via, via, si parte con la corsa ciclistica dei “Promessi Sposi”! Preparatevi a pedalare tra intrighi, emozioni e sfide avvincenti lungo le strade della Lombardia del 1600. Siete pronti? Ecco la partenza!

**Kilometro 0: La Partenza**
Siamo al via, amici appassionati di ciclismo e di avventure letterarie. La campana suona e Renzo parte come un fulmine dalla sua cascina. Pedala con determinazione, sfidando il terreno accidentato della vita e i primi ostacoli che si presentano.

**Kilometro 10: L’Incontro con Lucia**
Renzo fa il suo ingresso nella corsa, ma al chilometro 10 fa una scoperta che cambierà il corso della sua pedalata: Lucia, la dolce fanciulla dai grandi occhi, entra in scena come un vento fresco. La loro connessione è come un cambio di marcia improvviso, che li porterà a pedalare fianco a fianco in questa gara piena di salite e discese.

**Kilometro 20: L’Intrigo di Don Rodrigo**
Ma ahimè, non tutto può essere facile. Al chilometro 20, Don Rodrigo entra in scena come una salita ripida e complicata. Si erge come un avversario coriaceo, cercando di mettere i bastoni tra le ruote di Renzo e Lucia. È una sfida che sembra quasi insormontabile, ma la loro determinazione non fa vacillare.

**Kilometro 30: La Fuga a Milano**
La corsa si sposta ora verso Milano, dove Renzo e Lucia cercano rifugio dalla tempesta che li circonda. Qui incontrano nuovi personaggi che si uniscono alla loro squadra: padre Cristoforo, il loro mentore, e il cosiddetto “Innominato”, valente e sapiente meccanico che dà le giuste regolazioni alle loro bici per affrontare la strada.

**Kilometro 40: La Sfida delle Menzogne**
La strada è costellata di curve e rettilinei, e al chilometro 40 la sfida delle menzogne si fa sentire. Renzo e Lucia si ritrovano in un vortice di inganni e false promesse, ma come ciclisti esperti, sanno quando dare una sterzata decisa per mantenere la rotta verso la verità.

**Kilometro 50: L’Ascesa di Un Famoso Cavaliere**
E mentre avanziamo, un nuovo personaggio si unisce alla corsa: il Famoso Cavaliere della Peste. Questa misteriosa figura si alza come una salita improvvisa e difficile, portando con sé la paura e l’incertezza. Ma Renzo e Lucia non si fermano, continuano a pedalare verso il loro obiettivo, nonostante le sfide che si presentano.

**Kilometro 60: Il Finale Avvincente**
E così, amici, ci avviciniamo al chilometro 60, al cuore della corsa. Qui, Renzo, Lucia e i loro alleati affrontano l’ultimo tratto impegnativo. La tensione sale, le ruote girano veloci, e la determinazione di arrivare al traguardo finale li spinge oltre i loro limiti.

**Kilometro 70: L’Epilogo**
E finalmente, il traguardo è a portata di mano. Renzo e Lucia hanno pedalato attraverso ostacoli, avversità e emozioni intense. Hanno dimostrato che, come veri ciclisti, la determinazione, il coraggio e la forza interiore possono portarti ovunque. Attraverso l’epilogo, vediamo che la fatica è stata premiata e che la loro corsa ha raggiunto una conclusione soddisfacente.

E così, amici appassionati di ciclismo e di letteratura, la corsa dei “Promessi Sposi” si conclude qui. Una sfida epica, piena di avventure e sorprese, che ci ricorda che la vita è come una lunga pedalata: ci sono salite e discese, ma con la giusta determinazione e la volontà di andare avanti, si può raggiungere il traguardo.

(I “Promessi Sposi” raccontato come una corsa ciclistica, generato da CHATGPT) (rif. Jarry e la sua “Passione considerata come corsa in salita”)

Stupidità Naturale n.4

 

Vide 'o cerchio int'o grano quant'è bello! / Spira tantu sentimentoCiao a tutti, amici e compagne, oggi vorrei raccontarvi un po’ di roba che mi frulla per la testa. Dunque, prendetevi un momento, magari sorseggiando un caffè, e ascoltate ciò che ho da dirvi. State pronti? Allora cominciamo!

Sapete, c’è una cosa che mi è sempre balenata nella mente: quella storia che riguarda la lotta di classe e tutto il resto. Ma, occhio, non voglio tediarvi con termini complicati o con discorsi astrusi. No, no, voglio raccontarvelo alla mia maniera, così, con le mie parole.

Immaginatevi un mondo dove le persone, anziché spaccarsi la schiena per arricchire pochi fortunati, lavorino insieme per il bene di tutti. Un mondo dove non c’è più quella rottura tra chi ha troppo e chi ha troppo poco. Non sarebbe male, eh?

Ecco, questa è la visione che ho in testa, amici miei. E diciamocelo, sembra proprio un’idea carina, no? Non si tratta di smantellare tutto e vivere in capanne, ma di mettere in comune le risorse e garantire a ciascuno ciò di cui ha bisogno. È come se fossimo tutti sulla stessa barca, vogliamo farla navigare diritti e non farla inclinare da una parte sola.

Guardate, non è solo questione di economia, ma anche di come vediamo noi stessi e gli altri. L’idea è che ciascuno sia valorizzato per ciò che è e ciò che fa, senza dover dimostrare di essere migliore degli altri. Nessuna competizione sfrenata, ma un tira e molla armonioso verso il progresso comune.

E poi, ragazzi, cosa ne dite dell’idea di superare i confini nazionali? Ma dai, smettiamola con ‘sta storia di nazioni che si guardano storto l’una con l’altra. Facciamo un passo avanti e abbracciamoci tutti quanti come cittadini di un unico mondo. È come mettere da parte le gelosie di quartiere e diventare un grande condominio globale.

Insomma, ci sono un sacco di strade da percorrere, e magari ci saranno anche ostacoli, ma io credo che se ci mettiamo d’impegno possiamo fare un mondo migliore per tutti. Ecco, questa è la mia versione del manifesto del partito comunista, alla Fabio Volo. Spero vi sia piaciuta, e se sì, chissà che un giorno non possiamo davvero metterla in pratica, eh?

(il manifesto del Partito Comunista come se fosse stato scritto da Fabio Volo, CHATGPT FECIT MMXXIII)

Stupidità Naturale n.3

Se alla pala eolica gli fai un upgrade caricandogli sopra l'AI, poi dopo ti fa anche i cerchi del grano

Caro/a [Nome],

Cazzo, un altro anno è passato e ci ritroviamo qui, a festeggiare la tua maledetta nascita. Ecco, non so se dovrei essere felice per te o piuttosto compatirti per essere sopravvissuto/a a tutto questo tempo in questo mondo di merda. Guardati intorno, tutto è un teatro di mostruosità e sciocchezze, eppure sei ancora qui, in piedi, come un dannato masochista.

Ma sai una cosa? Nonostante tutto, sei riuscito/a a mantenere un minimo di dignità, o almeno credo. Forse sei solo bravo/a a fingere, ma in fondo cosa importa? In un mondo in cui il buio e l’assurdità regnano sovrani, fingere è l’unica via di fuga accettabile.

Quindi, [Nome], eccoti qui, a un altro punto di svolta nella tua esistenza senza senso. Ti auguro un compleanno che sia all’altezza delle tue aspettative, anche se francamente non so quali siano. Che tu possa trovare un po’ di gioia tra le macerie del quotidiano, che tu possa sfoggiare un sorriso da ipocrita davanti al mondo, proprio come tutti gli altri.

Ti auguro tutto questo, non perché me ne importi molto, ma perché sembra essere l’unico modo decente per affrontare la follia della vita. Quindi, festeggia come meglio credi, ubriacati, ridi, piangi, ma ricorda sempre che tanto alla fine tutto si trasformerà in polvere.

Con le mie sinc… no, in realtà, con un totale disinteresse per la tua esistenza,
[Il tuo nome]

 

(fatto con ChatGPT, prompt: “un biglietto di auguri di buon compleanno nello stile di Louis-Ferdinand Celine”)(al quarto tentativo finalmente ci ha messo qualche parolaccia).