Palomar si trovava seduto al bancone di un diner, fissando con uno sguardo intenso il suo cheeseburger. Era una serata calda, e la luce al neon del diner colorava tutto di un tono giallo pallido. Palomar era un osservatore del mondo, un uomo che si chiedeva costantemente il significato delle cose, anche di un semplice cheeseburger.
Il suo sguardo si posò prima sul pane, morbido e leggermente tostato. Pensò alla sapienza del panettiere che sapeva come creare la giusta consistenza per far sì che il panino fosse solido ma non troppo denso. Poi si concentrò sul formaggio fuso, che si stendeva dolcemente sulla carne. Era come un abbraccio caloroso, un’armonia di sapori e consistenze.
Ma la carne era la protagonista indiscussa. Palomar contemplò il suo aspetto succulento e saporito. Si chiedeva da dove provenisse quella carne, che storie portava con sé. Era forse parte di una mucca felice che pascolava in una verde distesa di campi, o faceva parte di un mondo più impersonale di macellazione industriale?
Un’inezia, forse, ma Palomar rifletteva sulla vita e sulla morte mentre osservava quel cheeseburger. Si chiese se avesse senso mangiare un essere vivente in questo modo, in un panino avvolto da carta argentata. Ma era affamato, e la carne sembrava deliziosa.
Poi vennero i condimenti: pomodori freschi, croccante lattuga e cipolla sottile. Ogni ingrediente aveva una sua storia, un suo viaggio per giungere su quel cheeseburger. Si chiese se anche loro fossero consapevoli del loro destino finale mentre crescevano e maturavano.
Palomar prese il suo primo morso e chiuse gli occhi. Il sapore esplose nella sua bocca, una sinfonia di sapori che danzavano insieme in perfetta armonia. Era un momento di pura gioia gastronomica, e Palomar non poteva fare a meno di sorridere.
Mentre continuava a mangiare il suo cheeseburger, Palomar si rese conto che, anche se poteva interrogarsi sul significato della vita e sulla moralità di consumare carne, c’erano momenti in cui dovevi semplicemente goderti il presente. Il cheeseburger era lì, sul suo piatto, una piccola gioia in un mondo complesso e enigmatico.
E così, Palomar terminò il suo pasto, sentendosi sazio e soddisfatto. Aveva forse trovato una risposta alle sue domande esistenziali? Forse no, ma aveva imparato a cogliere la bellezza e il piacere nei piccoli momenti della vita, anche in un semplice cheeseburger in un diner di periferia.
(Fatto con ChatGPT. Prompt: “scrivi un raccono sui cheesburger sullo stile di “Palomar” di Italo Calvino”.)
(Immagine: “Italo Calvino eating a cheesbuger at Burgerking”. Copyright © 2023 PicFinder.ai All rights reserved.)
(Proprio vero: ‘sta AI ti ruba il lavoro! L’intelligenza Artificiale ti uccide con l’onda!)