
Il viandante che giunga nella città di Anaerobia deve prima di tutto procurarsi il “Sacro Report sulla Concentrazione di PM10 a Supporto del Protocollo Operativo Antismog”, un Editto Imperiale in forma di bollettino dai toni allarmanti catastrofici e apocalittici che viene emesso ogni tre giorni.
Tutti, cittadini o viandanti, residenti o clandestini, sono tenuti a conoscerlo. Tuttavia, il viaggiatore occasionale resta sempre sorpreso dell’uso che si fa di questo bollettino, in Anaerobia.
Esso viene affisso nottetempo con larghe pennellate di colla in ogni angolo di palazzo e su ogni colonna di marmo rosa della città, i Messi Imperiali lo leggono stentorei su cavalli bardati a festa e preceduti da squilli di tromba, i bambini delle elementari lo imparano devotamente a memoria, le cassiere dei supermercati lo leggono alla clientela in coda, il predicatore seminudo lo declama sbavando e strabuzzando gli occhi di fronte alle porte del Tempio, il garzone del panettiere lo canticchia allegramente mentre consegna odorose ceste di panini al sesamo e al cardamomo alle vecchine intente a filare negli ombreggiati vicoli imbiancati a calce.
Dopo tre giorni, quando il nuovo bollettino viene emesso, di quello vecchio vengono fatti tanti areoplanini di carta che vengono lanciati dall’alto delle torri medioevali e dei grattacieli scintillanti. Allora il cielo del tramonto si riempie di acrobazie cartacee e voli spiraliformi di solito discendenti ma talvolta anche ascendenti, che richiamano alla memoria dei più anziani la leggiadria del volo delle rondini ormai estinte da tempo.
Ma, al di là della lettura, declamazione, orazione e volo finale, nessun altro uso del “Sacro Report” è noto, né alcun effetto o azione deriva dalla sua pubblicazione. Il suo impatto diretto o indiretto è completamente nullo. L’unico a trarne un qualche vantaggio è il predicatore seminudo che, ogni sera, conta gli incassi delle offerte. Ad Anaerobia l’emergenza diventa entertainment.